Aprire un agriturismo in un casale

In questi mesi di crisi economica molti cittadini cercano nuove soluzioni per migliorare le proprie entrate economiche e, in alcuni casi, queste difficoltà sono un incentivo per cambiare vita e lavoro.

Dopo aver visto come aprire un bed and breakfast nella propria casa, vediamo come investire aprendo un agriturismo in un edificio rurale come un casale.

I casali sono degli edifici isolati nella campagna che nel passato avevano la funzione di ospitare la residenza del proprietario del fondo agricolo e alcuni ambienti utili allo svolgimento delle attività.

Dopo l'urbanizzazione e l'abbandono delle campagne avvenuta nel dopoguerra sono rimasti disabitati molti di questi edifici che, per la loro posizione nella natura e per le caratteristiche architettoniche, sono diventati i simboli del turismo rurale.


Negli ultimi anni sono sorti, grazie a delle leggi incentivanti ed alla riscoperta della cultura rurale ed enogastronomica, numerosi agriturismi che richiamano turisti italiani e stranieri.

Prima di vedere come aprirne uno in un casale ricordo che esiste una normativa nazionale specifica sull'argomento che ha la funzione di indicare delle linee guida alle singole Regioni.


Enti che tuttavia mantengono la competenza in materia di organizzazione turistica: è la legge nazionale Disciplina dell'agriturismo n° 96 del 20 Febbraio 2006.

Aprire un agriturismo in un casale

Nella maggior parte dei casi prima di aprire l'attività è necessario ristrutturare gli ambienti dove saranno ospitati i turisti: le aree di soggiorno, di ristorazione, gli spazi per la vendita dei prodotti coltivati nell'azienda, etc.

Un casale, soprattutto se originale e mai ristrutturato conserva delle caratteristiche che lo rendono un ambiente poco confortevole: per mancanza di riscaldamento, della luce elettrica, infissi non isolati e con vetro singolo, etc. Il rinnovo dell'impiantistica e dell'involucro edilizio (infissi, murature e copertura) sono tra gli aspetti principali del lavoro di adeguamento.

Ecco che, prima di intervenire, è consigliato affidarsi al proprio architetto di fiducia che può progettare delle soluzioni efficaci valutando le esigenze del futuro imprenditore. Inoltre potrà assistere il proprio committente per la redazione delle pratiche amministrative che dovranno anche essere firmate da un tecnico abilitato.

Ogni progetto ha le proprie peculiarità ma qui sono evidenziati alcuni dei principali aspetti da affrontare per ristrutturare un casale da destinare ad agriturismo.

Agriturismo: il vantaggio degli spazi aperti

Le attività di un agriturismo sono spesso concentrate in spazi aperti ma protetti dalla pioggia e dal sole.

Andranno progettati portici e verande integrate con le aree verdi.

Gli spazi aperti dovranno essere facilmente accessibili dalla cucina ed essere esposti verso un versante panoramico.

È molto importante studiare l'ombreggiamento anche con l'utilizzo della vegetazione ad esempio utilizzando delle piante rampicanti o dei vitigni.

Aree comuni per incontri e corsi didattici

Le attività di un agriturismo non sono solo esclusivamente il pernottamento e la degustazione dei cibi ma è anche possibile organizzare attività didattiche e corsi.

Sono soprattutto le scuole delle grandi città che organizzano delle giornate in campagna finalizzate a far conoscere agli studenti il mondo rurale.

Per questo il progetto dovrebbe prevedere uno spazio versatile adattabile come sala riunioni, possibilmente attrezzata con un proiettore per mostrare fotografie, video o film.
Questi spazi sono indispensabili anche nel caso in cui l'agriturismo ospiti gruppi di lavoro, meeting, incontri.

Punta di diamante dell'agriturismo: la cucina

Un buon agriturismo dovrebbe esaltare la cultura culinaria locale ed offrire ai propri ospiti le pietanze del posto.

La cucina può essere caratterizzata dalla semplicità ma allo stesso tempo, considerato che il pubblico potrebbe essere numeroso, necessita di attrezzature efficaci e ampie superfici dove poter lavorare comodamente i cibi.

Come accade per le cucine dei ristoranti, bisogna rispettare alcune prescrizioni delle normative igienico-sanitarie che prima dell'autorizzazione saranno sottoposte al controllo delle ASL territoriali.

La cantina dell'agriturismo

In questo luogo si potranno conservare i vini prodotti nell'azienda agricola, il turismo enologico è sempre più ricercato, soprattutto dagli stranieri che vedono nella tradizione vinicola italiana un punto di riferimento mondiale.

Progettare percorsi guidati all'interno della cantina, promuovere corsi di approfondimento e degustazioni è un modo per coinvolgere il turista e migliorare la qualità del suo soggiorno.

Agriturismo con piscina

Realizzare una piscina in un agriturismo migliora l'offerta turistica dell'azienda anche se non ha alcuna finalità agricola e, per questo, la scelta potrebbe essere osteggiata in sede di autorizzazione.

Una piscina è un investimento importante perché ha un costo di realizzazione e manutenzione non indifferente.

Inoltre il problema principale risiede nell'obbligo di assicurare la presenza di un bagnino per ogni piscina pubblica, anche quella agrituristica. Alcune Regioni (come la Liguria) hanno legiferato per permettere maggiore flessibilità in materia.

Adempimenti amministrativi e fiscali di un agriturismo

In sintesi i principali adempimenti per aprire un agriturismo sono:

• - autorizzazione al proprio comune
• - documentazione concernente il rispetto delle normative igienico-sanitarie alla ASL
• - apertura partita iva
• - iscrizione alla camera di commercio
• - apertura posizione INPS relativa al tipo di impresa aperta
• - iscrizione al registro degli operatori agrituristici

Inoltre è necessario che l'attività prevalente sia quella imprenditoriale agricola e non quella turistica. Per questo gli spazi di soggiorno devono obbligatoriamente far parte del fondo agricolo.

È obbligatorio, come qualsiasi altra attività ricettiva, avvisare gli organi di pubblica sicurezza del soggiorno degli ospiti.
Dal punto di vista fiscale sono attive due agevolazioni: l'applicazione dell'iva al 10% e l'IRPEF forfettaria con aliquota al 25% (per ditte individuali).