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Aperture di grandi vani nelle murature e valutazione dei rischi

Elementi da valutare, prima di procedere alla realizzazione di vani di grandi dimensioni in murature di ogni genere rispettando le normative in materia edilizia
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Aperture nelle murature per modificare lo stato di fatto


La costruzione di un edificio destinato a ospitare le diverse attività umane, deve rispettare una serie di aspetti normativi, che attengono alla legittimità dell'opera sia sotto il profilo della proprietà sia del rispetto delle normative vigenti nel settore delle costruzioni.

Tali normative, distinte per zone geografiche e di conseguenza per tipologie di rischi diversi, indicano le procedure da seguire per la costruzione di ogni parte dell'edificio, con le relative verifiche.

Costruzione edificio calcestruzzo armato
Le stesse norme richiedono, a ultimazione dei lavori di costruzione, un regolare certificato di collaudo strutturale, mediante il quale l'opera realizzata viene dichiarata idonea a essere utilizzata per le ragioni per cui è stata progettata.

Nel corso degli anni, in seguito a cambi di destinazioni d'uso, necessità di ridistribuire in maniera diversa gli spazi interni, ecc. può accadere di dover modificare alcuni vani, allo scopo di rendere gli spazi più rispondente alle mutate esigenze.
Aprire un vano ex novo o allargarne uno esistente, rappresentano gli interventi ricorrenti che accompagnano le trasformazioni sopra citate. Tali interventi, spesso realizzati senza alcuna verifica statica oltre che di autorizzazione da parte delle autorità competenti, possono rappresentare un grave rischio per la sicurezza statica dell'edificio, oltre che per l'incolumità dei residenti.


Aprire un varco in una muratura: i rischi da considerare


La facilità con la quale tali interventi vengono realizzati, deriva spesso dalla convinzione popolare che pareti di spessore ridotto possono essere facilmente abbattute o ridotte, senza alcuna conseguenza. Pertanto, si ritiene superfluo ricorrere al parere di un tecnico esperto in materia, vuoi per presunzione, vuoi per risparmiare sul costo totale dell'intervento.

Questo scritto, non intende illustrare le procedure di calcolo relative a tali interventi, cosa che è stata affrontata già da illustri colleghi in altre sedi, ma si pone l'obiettivo di fornire alcune riflessioni, circa l'inopportunità di procedere in modo semplicistico, al fine di scongiurare conseguenze gravi.

Ampliamento vano
Sapere in anticipo, che non è possibile lasciare meno di 100 cm di mazzetta lateralmente a un vano da aprire, in una muratura portante disposta ad angolo con altra muratura, può far desistere da tal proposito e propendere per altra soluzione più sicura.

Vediamo quindi quali sono le valutazioni da fare prima di procedere alla realizzazione di interventi del genere senza incorrere in criticità successive.

Cominciamo con i vani da aprirsi all'interno di un edificio esistente, costituito da una struttura portante in calcestruzzo armato, da tompagnature perimetrali in laterizio, oltre che da tramezzi in laterizio per la divisione dei locali interni.
In questo caso solitamente si crede di poter procedere senza alcuna preoccupazione ad abbattere un tramezzo o a ridurlo di molto per creare un grande vano di apertura.

Per gli edifici non troppo datati, realizzati con buoni materiali, una tale operazione di solito non comporta alcun problema, a condizione che i solai soprastanti non abbiano alcuna criticità di natura statica.

Spostamenti vani esistenti e ampliamento
Per edifici costruiti nel dopoguerra, la cosa è ben diversa, in quanto tali edifici spesso erano costruiti con materiali di risulta o scadenti, le armature erano costituite da ferri lisci con diametri modesti, come pure modesti erano gli spessori dei solai nei quali, quasi sempre mancavano travetti rompitratto.

Solaio con voltine in laterizio e poutrelles in acciaio
Gli stessi edifici, frequentemente presentavano solai costituiti da poutrelles e tavelloni, con soprastante un massetto debolmente armato, disposti su luci ragguardevoli, denotando già dopo i primi anni di esercizio delle frecce di inflessione notevoli.

Alla situazione sopra descritta, va ad aggiungersi il fatto che proprio in tali edifici, periodicamente vengono effettuati interventi di ristrutturazione per rinnovare appartamenti, locali commerciali, uffici, i quali pur non interessando parti strutturali, ma solo la distribuzione degli spazi e le finiture, comportano l'apertura di grossi vani o lo spostamento di altri.

Tramezzo in sostituzione di poutrella in acciaio
Inoltre, l'aumento di peso sopportato dai solai a causa della sovrapposizione di nuove pavimentazioni sui pavimenti esistenti, unitamente alla realizzazione di nuovi servizi igienici e impianti,che per essere realizzati alcune volte comportano la irresponsabile eliminazione di alcune parti di rilevanza strutturale, innescano delle potenziali situazioni di rischio in caso di alterazione dello stato dei luoghi.

Per cui tali interventi, anche se non strutturali, presentano delle insidie, come nel caso della rimozione di un tramezzo di mattoni forati, dall'apparenza irrilevante, ma che in effetti è disposto al di sotto di un travetto già in fase di rilassamento.

Tale situazione, può determinare la formazione di lesioni sui tramezzi del piano superiore, il tramezzo pur non svolgendo alcuna funzione strutturale di sostegno, a seguito di deformazioni lente accumulate nel tempo, può costituire un elemento che limita la deformazione del solaio che contrasta.

Cedimento fascia di solaio in seguito a rimozione tramezzo
Una volta rimosso il tramezzo, il solaio può sviluppare interamente e liberamente le deformazioni che competono alla propria rigidezza e ai carichi presenti, tali deformazioni potrebbero risultare però non compatibili con la rigidezza dei tramezzi del piano superiore,e quindi provocare delle fessurazioni.

Altra situazione rilevabile in quei solai realizzati con putrelles e voltine in mattoni o tavelloni, è rappresentata da voltine e tavelloni appoggiati direttamente sul tramezzo laddove manchi una poutrella, per cui la rimozione del tramezzo sottostante per realizzare un vano di grandi dimensioni, comporta rischio per la stabilità di una intera fascia di solaio.


Aperture vani e norme in materia edilizia


Anche le aperture nelle tamponature perimetrali vanno realizzate con criterio.
Le nuove norme in materia NTC.2018. precisano che:

anche lo spostamento o la demolizione di tramezzature o tamponature con rigidezza e resistenza non trascurabili per una specifica struttura, potrebbero alterare la configurazione del fabbricato

Tale indicazione è ancora più rilevante in quelle zone del territorio ad alto rischio sismico.

Le stesse norme, per gli edifici in muratura, fa rientrare tali interventi nella categoria di interventi che non alterano significativamente il comportamento globale della costruzione, cosa che peraltro va comunque dimostrata in seguito a delle verifiche.

Le norme rivolgono l'attenzione a tutto ciò che in un edificio in muratura, possa innescare delle criticità dal punto di vista statico, pertanto è fondamentale la conoscenza della situazione reale, ma soprattutto quella pregressa.

Nicchia messa a nudo in muratura esistente
Spesso nei vecchi edifici in muratura, sono occultati alcuni elementi come cavedi, nicchie, canne fumarie, riprese murarie nelle parti portanti realizzate con materiali non idonei, le quali contribuiscono a indebolire sensibilmente i singoli elementi strutturali o le connessioni tra i vari elementi costruttivi, innescando così dei dissesti anche molto gravi.

Personalmente ho dovuto periziare i danni provocati ad un edificio in muratura, derivanti dall'ampliamento in una muratura portante di un vano prospettante su strada a traffico intenso.
L'ampliamento del vano, realizzato senza nessuna assistenza tecnica, è stato realizzato senza tener conto del fatto che nella mazzetta laterale lasciata di circa 80 cm., era presente una nicchia occultata, pertanto la sezione resistente della spalla laterale del vano risultava ridotta del 50%.

Tale situazione ha provocato delle lesioni nella muratura portante, le quali hanno interessato parte della muratura soprastante, con conseguente deformazione dei vani soprastanti, al punto tale da comportare difficoltà nella apertura degli infissi superiori.


Conoscere la reale situazione dei luoghi prima di procedere con le modifiche


Anche quando si decide di realizzare un intervento di apertura, spostamento, ampliamento di un vano in muratura portante, è fondamentale conoscere la storia strutturale dell'immobile.

Le informazioni possono essere acquisite in vari modi, sia dal professionista incaricato del progetto strutturale, attraverso verifiche, prelievi di materiale e studio delle planimetrie esistenti, sia dal committente, che avrà cura di far verificare al tecnico incaricato le condizioni degli ambienti soprastanti e sottostanti, previa richiesta ai legittimi proprietari.

Rilevare lo stato dei luoghi pregresso prima di operare
A tal proposito, ricordo che le strutture portanti di un edificio condominiale, non possono essere alterate da alcun condomino, senza la preventiva autorizzazione dell'assemblea condominiale, e in mancanza della autorizzazione Comunale, oltre che degli uffici competenti in caso di beni architettonici sottoposti a vincoli di tutela.

Per tutti i motivi fin qui esposti, si consiglia, anche per interventi apparentemente non strutturali, di affidarsi a un tecnico competente, il quale, solo dopo aver visionato le condizioni dello stato dei luoghi, unitamente alla documentazione tecnica reperita negli uffici competenti, potrà esprimersi circa la possibilità di realizzare le modifiche nel rispetto delle normative vigenti in materia.

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Aperture di grandi vani nelle murature: quali sono i rischi
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